GIOVANNI SCARAMELLA
Giovanni Scaramella
Giovanni Scaramella è nato a Brescia il 2 luglio 1922 o meglio è nato a Mompiano, perché il quartiere di Brescia allora era nei fatti un piccolo paese staccato dalla città.
Mompiano era collegato a Brescia da un tram e su quel tram viaggiava come bigliettaio Pietro il padre di Giovanni a sua volta figlio di….”Sguànzina” boscaiolo nella valle di Mompiano.
Per Giovanni primogenito di altri 5 figli, senza contare quelli morti in tenerissima età, il destino era già segnato alla nascita: sarebbe andato a lavorare appena terminate le elementari.
Per questa ragione la sua maestra resasi di compassione lo bocciò in quinta elementare, per farlo crescere almeno un pochino.
Come si usava allora Giovanni cominciò a “fare il piccolo” in varie attività artigianali e commerciali, prendendo poco o niente ma quel tanto che era indispensabile per dare un sostegno alla famiglia in costante crescita.
Giovanni però non si è rassegnato “al destino” e con sacrificio ha continuato a studiare un po’ frequentando corsi serali e tanto come autodidatta fino a formarsi una solida base culturale.
Come tutta la sua generazione è stato travolto dalla guerra, arruolato in marina (lui che nato in campagna non aveva mai visto il mare e non sapeva nuotare), arresosi agli inglesi nello sbarco di Sicilia e rimasto detenuto in un campo di prigionia nel medio oriente. Con queste parole ricorda quel periodo nella sua autobiografia “Butto così gli anni più belli della vita (quattro e mezzo) a bruciare sul rogo immane della guerra e dell’umiliante isolamento dei campi di concentramento inglesi.”
Tornato a casa dalla guerra, per ultimo a Mompiano come amava ricordare, ha trascorso i primi anni alla ricerca di un lavoro stabile. In quel periodo ha cominciato ad occuparsi di politica, ma soprattutto ha conosciuto Emilia Barbera che nel 1953 diventerà sua moglie.
Nel frattempo, come si usava allora, nel 1951 suo padre andava in pensione e i Servizi Municipalizzati assumevano il figlio Giovanni come autista delle filovie che nel dopoguerra avevano sostituito i tram nel trasporto pubblico.
Gli anni cinquanta e sessanta furono anni di impegno politico e sindacale per Giovanni Scaramella, spesi per migliorare la qualità di vita dei lavoratori ancora costretti a turni massacranti con pochi diritti e con paghe che garantivano a mala pena il sostentamento della famiglia, ma furono anche gli anni della scoperta della prima passione artistica di Giovanni: la pittura a cui si dedicò per tutta la vita.
In una soffitta della storica casa di via della Lama a Mompiano (il Cùrtif) Giovanni Scaramella ha avuto per vent’anni il suo rifugio artistico e la sua esposizione permanente.
Nel 1978, andato in pensione come impiegato dai Servizi Municipalizzati, ha potuto dedicarsi a tempo pieno alle sue passioni: quella vecchia della pittura e quella più recente della poesia e della scrittura in dialetto bresciano.
Nel 1980 con alcuni amici e appassionati di cultura dialettale fonda il Gruppo Amicizia Cügiani Bresà con il quale organizzerà numerose serate pubbliche dedicate alla lettura di scritti e poesie in dialetto bresciano ed alla musica garantita dall’amico Francesco Braghini.
Il Gruppo Amicizia Cügiani Bresà darà avvio al Premio biennale di poesia dialettale che proseguirà anche dopo la scomparsa di Giovanni fino alla XIX edizione nel 2017.
Numerose le pubblicazioni di libri di poesie, poemetti e commedie (vedasi elenco a parte), i premi vinti fra i quali, primo fra i bresciani quello regionale Tirinnanzi ai tempi presieduto da Piero Chiara con la poesia Cül al mut, oltre a partecipazioni a trasmissioni radiofoniche (fra cui 89 trasmissioni curate direttamente a Radio Brescia Popolare) e negli ultimi anni una rubrica fissa con una poesia d’attualità sul quotidiano Bresciaoggi.
Numerose le partecipazioni a Giurie di premi di poesia.
Nel 1986 dava alle stampe, dopo un lavoro certosino durato anni e realizzato completamente a mano, il Nuovo Vocabolario Ortografico Bresciano a cui segui nel 1990 il Rimario ed il Vocabolario Ortografico Italiano-Bresciano.
L’attività frenetica di animatore culturale si è interrotta improvvisamente con la scomparsa avvenuta a Brescia il 24 marzo 1991.
Danilo Scaramella, 24 marzo 2021
Giovanni Scaramella è nato a Brescia il 2 luglio 1922 o meglio è nato a Mompiano, perché il quartiere di Brescia allora era nei fatti un piccolo paese staccato dalla città.
Mompiano era collegato a Brescia da un tram e su quel tram viaggiava come bigliettaio Pietro il padre di Giovanni a sua volta figlio di….”Sguànzina” boscaiolo nella valle di Mompiano.
Per Giovanni primogenito di altri 5 figli, senza contare quelli morti in tenerissima età, il destino era già segnato alla nascita: sarebbe andato a lavorare appena terminate le elementari.
Per questa ragione la sua maestra resasi di compassione lo bocciò in quinta elementare, per farlo crescere almeno un pochino.
Come si usava allora Giovanni cominciò a “fare il piccolo” in varie attività artigianali e commerciali, prendendo poco o niente ma quel tanto che era indispensabile per dare un sostegno alla famiglia in costante crescita.
Giovanni però non si è rassegnato “al destino” e con sacrificio ha continuato a studiare un po’ frequentando corsi serali e tanto come autodidatta fino a formarsi una solida base culturale.
Come tutta la sua generazione è stato travolto dalla guerra, arruolato in marina (lui che nato in campagna non aveva mai visto il mare e non sapeva nuotare), arresosi agli inglesi nello sbarco di Sicilia e rimasto detenuto in un campo di prigionia nel medio oriente. Con queste parole ricorda quel periodo nella sua autobiografia “Butto così gli anni più belli della vita (quattro e mezzo) a bruciare sul rogo immane della guerra e dell’umiliante isolamento dei campi di concentramento inglesi.”
Tornato a casa dalla guerra, per ultimo a Mompiano come amava ricordare, ha trascorso i primi anni alla ricerca di un lavoro stabile. In quel periodo ha cominciato ad occuparsi di politica, ma soprattutto ha conosciuto Emilia Barbera che nel 1953 diventerà sua moglie.
Nel frattempo, come si usava allora, nel 1951 suo padre andava in pensione e i Servizi Municipalizzati assumevano il figlio Giovanni come autista delle filovie che nel dopoguerra avevano sostituito i tram nel trasporto pubblico.
Gli anni cinquanta e sessanta furono anni di impegno politico e sindacale per Giovanni Scaramella, spesi per migliorare la qualità di vita dei lavoratori ancora costretti a turni massacranti con pochi diritti e con paghe che garantivano a mala pena il sostentamento della famiglia, ma furono anche gli anni della scoperta della prima passione artistica di Giovanni: la pittura a cui si dedicò per tutta la vita.
In una soffitta della storica casa di via della Lama a Mompiano (il Cùrtif) Giovanni Scaramella ha avuto per vent’anni il suo rifugio artistico e la sua esposizione permanente.
Nel 1978, andato in pensione come impiegato dai Servizi Municipalizzati, ha potuto dedicarsi a tempo pieno alle sue passioni: quella vecchia della pittura e quella più recente della poesia e della scrittura in dialetto bresciano.
Nel 1980 con alcuni amici e appassionati di cultura dialettale fonda il Gruppo Amicizia Cügiani Bresà con il quale organizzerà numerose serate pubbliche dedicate alla lettura di scritti e poesie in dialetto bresciano ed alla musica garantita dall’amico Francesco Braghini.
Il Gruppo Amicizia Cügiani Bresà darà avvio al Premio biennale di poesia dialettale che proseguirà anche dopo la scomparsa di Giovanni fino alla XIX edizione nel 2017.
Numerose le pubblicazioni di libri di poesie, poemetti e commedie (vedasi elenco a parte), i premi vinti fra i quali, primo fra i bresciani quello regionale Tirinnanzi ai tempi presieduto da Piero Chiara con la poesia Cül al mut, oltre a partecipazioni a trasmissioni radiofoniche (fra cui 89 trasmissioni curate direttamente a Radio Brescia Popolare) e negli ultimi anni una rubrica fissa con una poesia d’attualità sul quotidiano Bresciaoggi.
Numerose le partecipazioni a Giurie di premi di poesia.
Nel 1986 dava alle stampe, dopo un lavoro certosino durato anni e realizzato completamente a mano, il Nuovo Vocabolario Ortografico Bresciano a cui segui nel 1990 il Rimario ed il Vocabolario Ortografico Italiano-Bresciano.
L’attività frenetica di animatore culturale si è interrotta improvvisamente con la scomparsa avvenuta a Brescia il 24 marzo 1991.
Danilo Scaramella, 24 marzo 2021
Articolo di Claudio Bedussi in ricordo di Giovanni Scaramella (La Nuova Tribuna Letteraria anno XXI n. 102 / 2011)
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Articolo pubblicato su Bresciaoggi in ricordo di Giovanni Scaramella il giorno 23.03.2011
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PubblicazioniSenza fine — poemetto in lingua, scritto in prigionia, in proprio, 1946
Penelàde ‘n bresà — poesie — 1975 e ristampa 1976 L’éra (l’aia) — commedia, atto unico — in proprio, 1975 messa in scena dal CTB I dé — poemetto — CUEB, 1975 Simpòsio dei spùs de s. Colombà — in proprio, 1976 Mas’cià e feminàsche — sonetti — in proprio, 1977 Presèpe — atto unico in versi per bambini — in proprio, 1977 Buona vacanza! (un atto musicale in lingua) musicato dal m° Cagiada — 1977 Maròlfo e marcolfàde de sté sècol — 125 sonetti acidi — CUEB, 1979 Mìgola — atto unico — in proprio, 1980 El Cùco (cornuto) — Commedia in due atti — in proprio, 1982 Nuovo Vocabolario Orografico Bresciano — Zanetti Editore, 1986 Tré nòm per n’òm — farsa — in proprio, 1987 Igìlia de san Fìrech (l’Emigrant) — atto unico — in proprio, 1988 Càsa Cristèli — commedia in due atti — in proprio, 1989 Rimario Bresciano e Vocabolario Italiano — Dialetto — Zanetti Editore 1990 Espiasiù — dramma musicale in due atti, musica del M° G.B. Cagiada. Tutti i poemetti hanno la traduzione a fronte in lingua italiana |
Opere inedite A la zornàda; L’Académia del Sedàs; Saùr de vì; Belòni; Càjo ‘l trombaio; Précc, tartàne e fil de fér; nedàl bresà; Lönare de mès sècol fa — sonetti e ballate per un calendario; Stòrie cürte — novelle; Le lètere de Pinì Schìnca — epistolario per la Radio Popolare.
Opere Incompiute Spére…de lòm — sonetti umoristici; sisabòtoi — poesie; cròneca de ‘ncö — fatti del giorni; Mes’ciansìna — varie; En ocasiù — rime per accontentare; Lönare malnàt — epigrammi maligni di cronaca; Manìna d’òra — romanzo. Pubblicazioni Postume "... fin che pödom" raccolta di poemetti del 1992 Zanetti Editore Nuovo Vocabolario Ortografico Bresciano seconda edizione Com&Print Editore 2003 in vendita presso Libreria Ferrata di Corso Martiri, 39 Brescia tel 030.3756688 Tutte le pubblicazioni sono reperibili presso casa scaramella tel. 030.391675 |
Affermazioni per la poesia 1972 Abbazia di Leno — 1° premio 1973 Abbazia di Leno - Segnalazione 1974 El Sedàs — Brescia — Segnalazione 1978 Accademia catulliana di Verona —Medaglia d’Oro per l’attività 1981 Concorso interno G.A.C.B. — Brescia — 1° premio 1982 Premio Montale — Brescia — 2° premio 1983 Premio Lombardo Tirinnanzi — Legnano — 1° premio assoluto con la poesia Cül al mut (scaricabile nella sezione download) 1989 Premio Ospitaletto- Brescia — 2° premio 1990 Premio Pensionati — Brescia — Premio Speciale (italiano) 1990 Premio Quinzano d’Oglio — Brescia — 1° premio 1990 Premio Ospitaletto — Segnalazione 1990 Premio Nazionale V. Faustini — Piacenza — Targa della Giuria 1990 Accademia Catulliana di Verona — Medaglia d’Oro per l’attività |
El Pegol - olio su faesite di Giovanni Scaramella
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Download opere di Giovanni Scaramella
la riproduzione parziale o integrale, la recita pubblica delle opere sotto riportate è soggetta a consenso della famiglia Scaramella tel 030391675 [email protected]
Càsa Cristèli - testo teatrale
El Cuco - testo teatrale
L' éra - testo teatrale
La carabiniera - testo teatrale
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Espiasiù - poemetto
lönare malnàt - sonetti
Nedàl Bresà - poemetto
tré nòm per n'òm - testo teatrale
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